STORIA DELLA CAMPAGNA ROMANA NEL MEDIOEVO


Nell'alto medioevo La Campagna Romana, a seguito della devastazione portata dalle guerre gotiche, dalle invasioni barbariche e dalle incursioni saracene, e da recrudescenze della malaria, era stata progressivamente abbandonata.
Nell'VIII secolo la Chiesa aveva iniziato ad incorporate nel patrimonio ecclesiastico varie proprietà, sia mediante donazioni, sia mediante acquisto di terreni che i contadini preferivano cedere a causa dell'insicurezza del suburbio e delle difficoltà di carattere fiscale; inoltre in questa epoca era stato creato il falso atto di donazione dell'imperatore Costantino con il quale la Chiesa di Roma era stata nominata proprietaria dei beni e terreni di proprietà imperiale, questo atto fu utilizzato dalla Chiesa per legittimare ed avvalorare i propri diritti su vasti posedimenti.
Questo fenomeno aveva prodotto una forma di affitto conosciuta come "enfiteusi", in base al quale il titolare "enfiteuta", esentato dal pagamento delle tasse, poteva lavorare e custodire i terreni con la facoltà di presidiarli con torri e piccoli castelli, versando una determinata quota all'ente ecclesiastico proprietario.
Nell'VIII secolo, allo scopo di rinnovare e risanare la situazione della Campagna Romana, furono istituite le "domuscultae", che erano circoscrizioni più o meno estese, composte di piccoli nuclei agricoli distanziati fra loro, con una Chiesa e un casale come centro amministrativo e produttivo, dipendenti direttamente dalla Chiesa di Roma.
Ogni nucleo aveva abitazioni, mulini, magazzini e quant'altro necessario alla gestione di un centro agricolo, inoltre le domuscultae potevano disporre di piccole guarnigioni armate.
In questo periodo cominciarono ad essere costruite le prime di torri di guardia e fortificazioni a difesa di questi insediamenti, che comunque non erano abitati stabilmente, ma la mano d'opera era spesso stagionale e priva di un rapporto stabile con l'azienda agricola.
Questo sistema di torri e fortificazioni si andò sviluppando lungo le vie consolari la rete stradale lasciata in eredità dall'Impero Romano, preferibilmente in corrispondenza di alture per poter meglio controllare il territorio circostante; le costruzioni spesso si sovrapponevano ad insediamenti preesistenti, utilizzando i resti di antiche ville e costruzioni romane.
Le costruzioni di epoca tardomedioevale furono trasformate nei secoli successivi, per cui non sono giunti fino a noi esempi integri di queste costruzioni.
Oltre alle torri di guardia, che poi entrarono a far parte del sistema difensivo delle roccaforti baronali, erano presenti delle torri giurisdizionali, che segnavano i confini di una diocesi o di una abbazia e che erano spesso torri campanarie, inizialmente prive di carattere militare ma che poi furono trasformate anche esse in fortificazioni militari; è infatti tipico nella campagna Romana il toponimo "Torre del Vescovo".
Tra il X e l'XI secolo iniziò gradualmente il processo di feudalizzazione della società romana; sorsero i primi castelli.
La presenza nella campagna di queste fortificazioni facilitò lo sviluppo del feudalesimo suburbano; gli enfiteuti infatti acquisirono progressivamente sempre maggior importanza, gettando le basi per la creazione di una vera e propria casta baronale e nobiliare.
Fu così che dalla metà del XII secolo il processo di espansione della società urbana romana sulla campagna raggiunse il massimo sviluppo attraverso due processi paralleli ma strettamente interconnessi fra loro che sono stati definiti l'incastellamento e l'incasalamento.
Il motore principale di questo processo furono da un lato le varie famiglie della nobiltà romana, che erano divise da acerrime rivalità, tra queste le principali furono i Capocci, i Normanni, i Romani-Bonaventura, gli Orsini, i Savelli, i Colonna, i Conti, i Caetani, gli Annibaldi , i Frangipane, e dall'altro lato ci furono gli istituti ecclesiastici (come conventi e chiese), che realizzarono una serie di insediamenti nella Campagna Romana sempre più frequenti tra il XII ed il XIII secolo:
vennero realizzati una settantina di nuovi castelli, che si aggiunsero alla quindicina preesistente, con lo scopo di controllare, esercitare potere e consolidare il radicamento sul territorio delle varie famiglie baronali.
I castelli sorsero spesso sui resti di antichi insediamenti, su posizioni arroccate, ed erano costituiti fondamentalmente da una cinta muraria, il mastio, che era la torre centrale principale, il palazzo baronale e la chiesa.
I castelli disponevano di un territorio che generalmente poteva andare all'incirca dai 3 ai 10 kmq, e comprendevano villaggi fortificati la cui popolazione poteva raggiungere anche le 500 unità, costituita da contadini che potevano vantare diritti consuetudinari sulle terre coltivate; la popolazione risiedeva in un agglomerato di abitazioni posto al di fuori del castello, che costituiva il "borgo", e che solitamente era protetto da una seconda cinta muraria più esterna.
Parallelamente al fenomeno dell'incastellamento, si sviluppò il fenomeno dell'incasalamento: furono fondate tutta una serie di nuove aziende agricole dette "casali", dotate di fortificazioni costituite prevalentemente da torri, questo con consistenti investimenti economici volti all'accorpamento fondiario e alla realizzazione di nuovi fabbricati.
I casali erano costituiti quindi dall'insieme della tenuta agricola, degli alloggi dei contadini, dei magazzini, e delle torri e fortificazioni presenti.
Erano abitati stabilmente da un numero limitato di famiglie contadine che prestavano lavoro salariato e non avevano diritti sulle terre coltivate e, a differenza dei castelli, non erano esentati dal pagamento delle imposte comunali.
Le torri costituivano il principale elemento difensivo presente nei casali e sono gli edifici che si sono conservati più a lungo; la maggioranza delle torri presenti nella Campagna Romana faceva parte dei fabbricati legati ai vari casali, mentre un numero più ridotto i faceva parte del sistema difensivo dei castelli.
Successivamente, nel periodo compreso fra la fine del XIV e l'inizio del XV secolo, che fu caratterizzato dal crollo della popolazione e l'incremento della pastorizia, i casali non furono più abitati in maniera stabile e i loro fabbricati cominciarono a cadere in rovina; parallelamente anche la maggior parte dei castelli rimasero privi di popolazione e furono trasformati in casali.

  • DESCRIZIONE DELLE TORRI MEDIOEVALI
  • TECNICA COSTRUTTIVA DELLE TORRI MEDIOEVALI